Articolo ripreso da http://www.ragionpolitica.it
di Rodolfo Ridolfi
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Le vicende di questi giorni (Giambattista Vico parlava di «corsi e ricorsi della storia») hanno riportato l'attenzione, agli intrecci di politica ed affari. Dopo gli anni del bingo rosso, delle banche rosse e delle coop rosse che invece di difendere i lavoratori hanno a lungo profittato dei favori di legge fino a creare un grande conflitto di interessi che altera la libertà del mercato e dopo lo scandalo della monnezza campana, la guerra fra le caste del centro sinistra si è fatta più dura, il clima fra ds, margherita, dipietristi e magistratura rossa si è fatto irrespirabile in gran parte d'Italia. Le lacrime di coccodrillo di molti protagonisti politici della sinistra e dei suoi piccoli trafficanti di una politica mediocre e rancorosa si sprecano.
In questo clima, a nove anni di distanza dalla morte, in esilio, di Bettino Craxi (Hammamet 19 gennaio 2000), nessuno può più negare come Craxi avesse oltre a grandi meriti ragione da vendere. L'accanimento e la persecuzione nei confronti del leader del socialismo tricolore appare come non mai una macroscopica anomalia della vita politica italiana. Tralasciando di annotare che è una troppo ricorrente e sistematica abitudine della cultura comunista, rappresentare l'avversario come un essere malvagio, corrotto ed ingiusto. Fu così per De Gasperi, Scelba, Saragat e Fanfani. E' stato così, per Silvio Berlusconi.
Oggi cosa succede? La verità storica è che Craxi è stato tolto di mezzo dopo essere stato l'unico capro espiatorio di un sistema di finanziamento illecito dei partiti che ha coinvolto obbiettivamente tutti, ma per il quale non tutti hanno pagato. Craxi ebbe la forza di alzarsi in parlamento e dire la verità. Gli lanciarono le monetine. Alcuni, i compagni dalla doppia morale, quelli delle «mani pulite», che per lungo tempo hanno chiesto ed ottenuto soldi dei sovietici, nemici dell'Italia, levarono forte la loro voce indignata contro il finanziamento illecito del quale tutti i partiti beneficiavano. Craxi è stato costretto all'esilio ed il partito socialista annientato per far vincere i comunisti in Italia quando la storia li aveva sconfitti. Che povera sinistra è comunque quella che antepone alla difesa dei più deboli le coop rosse le banche gli affari. Una sinistra conservatrice di potere, sempre e comunque abbarbicata alle poltrone come Pescara e Napoli insegnano.
Il primato etico della sinistra oggi vacilla, sostengono gli irriducibili di quella parte. Ma per favore, non è mai esistito, è una leggenda metropolitana. Come poteva avere le mani pulite un partito che riceveva i rubli dai nemici dell'Italia e dell'Occidente. Finito, per gli ex comunisti, l'intreccio con le toghe rosse, non avendo più collegi elettorali come il Mugello da regalare ai magistrati i nodi stanno venendo al pettine. Aveva ragione Bettino Craxi, «La storia si incaricherà di dichiararVi spergiuri». disse il 3 luglio del '92 nel famoso discorso con cui tentò di dare una soluzione politica allo scandalo delle tangenti per scongiurare il crollo totale del sistema politico. Allora Occhetto, D'Alema e Veltroni rimasero impassibili, anzi aizzarono i loro uomini e non furono i soli a tirargli le monetine davanti al Raphael. Oggi che si è rotto il patto con la magistratura, le Procure stanno presentando il conto ai compagni. spergiuri e spauriti, perché il Pd è un partito «in stato confusionale», come ha detto Berlusconi, «senza rotta e senza timone, che non sa come liberarsi di Di Pietro e del suo abbraccio mortale». Pensavano di avergli pagato l'ultima cambiale, portandolo apparentato in Parlamento e rifiutando e distruggendo quei pochi socialisti che afflitti da evidente «sindrome di Stoccolma» avevano scelto i Ds, e ora scoprono che l'offensiva giudiziaria non risparmia nessuno né Del Turco e neppure Di Pietro, che tuttavia sottrae consensi al Pd.
In atto c'è la guerra per la leadership per quel che resta dell'opposizione. La fortuna è che tanta gente ha aperto gli occhi ed ha iniziato a cacciare la cattiva politica ed il cattivo sindacato con i forconi, del voto si intende. Dopo l'Abruzzo la sinistra perderà il governo della Sardegna e poi tanti comuni e tante province. Sarà il trionfo di Craxi e la sua rivincita sui catto-comunisti.
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