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della sede di Gioia del Colle

mercoledì 28 settembre 2011

BERLUSCONI: Molti ambienti pensano a sabotare



"Governare l’Italia in mezzo alla crisi mondiale e’ particolarmente difficile, mentre ci sono molti ambienti, giudiziari, politici e giornalistici, che lavorano per distruggere, calunniare, sabotare invece che per costruire nel comune interesse della nostra Italia". Lo scrive il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in un messaggio a don Pierino Gelmini.
Purtroppo quest’anno non posso essere ad Amelia a festeggiare con te e i tuoi ragazzi l’anniversario dell’apertura della vostra Casa e il premio Madonna del Sorriso del quale avete voluto farmi l’onore di insignirmi in passato. Avrei davvero bisogno di essere con voi, di sentire da vicino il vostro entusiasmo e il vostro sostegno, in una fase politica nella quale governare l’Italia in mezzo alla crisi mondiale e’ particolarmente difficile, mentre ci sono molti ambienti, giudiziari, politici e giornalistici, che lavorano per distruggere, calunniare, sabotare invece che per costruire nel comune interesse della nostra Italia.
Voi siete molto diversi da tutto questo. Siete l’esempio di come si possa lavorare per il bene, anche in mezzo alle difficolta’ e qualche volta alle persecuzioni, di come l’impegno costante, unito alla fede in Dio, possa fare veri e propri miracoli. E tutto questo attraverso una responsabilizzazione che ha reso gli ospiti della comunita’ davvero protagonisti di un lavoro comune. Ecco, e’ proprio questo richiamo allo spirito di responsabilita’ individuale, al grande valore e alle infinite potenzialita’ di ogni persona, che considero fondamentale, e che mi fa sentire molto vicino a voi per cultura e convinzioni profonde. Una vicinanza che restera’ intatta anche per il futuro. E’ con questi sentimenti, caro don Pierino, che auguro a te e a tutti coloro che ti sono intorno successi ancora maggiori e frutti sempre piu’ copiosi del vostro impegno solerte e generoso".

giovedì 22 settembre 2011

BERLUSCONI: Nessun passo indietro. Parlero' al Paese



"Quando sarà finita questa storia, quando tutte le carte di questi magistrati che agiscono fuori dalla legge saranno sul tavolo allora si saprà chi ha avuto torto e ragione, allora sarà il momento di dire la verità al Paese e alla stampa internazionale, farò una serie di comunicazioni e mi sto preparando ". Lo ha affermato il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in un colloquio con Corriere della sera.
"Il ministro della Giustizia e il Csm a dover intervenire su una vicenda che si è svolta interamente fuori dalle regole, basti pensare che senza competenza i pm di Napoli hanno persino arrestato due persone accusandole di estorsione, senza ascoltare la presunta vittima del reato, ovvero il sottoscritto. C’è stato e c’è ancora un attacco dei pm contro di me e ancora nessuno ha detto una parola.
Con Napolitano abbiamo parlato di cose concrete, di Bankitalia, del lavoro che stiamo predisponendo sul versante della crescita, altro che passo indietro, io sono al lavoro e ho una maggioranza, tutto il resto sono cose che non esistono".

sabato 17 settembre 2011

BERLUSCONI AL FOGLIO: Vogliono fare della mia vita un reato



Caro direttore,
è vero, come Lei scrive, che il mio comportamento, così come descritto dai giornali in questi giorni, appare scandaloso. Ma il mio comportamento non è stato assolutamente quello che viene descritto ed io Le confermo, come ho già avuto modo di dirLe, che non ho fatto mai nulla di cui io debba vergognarmi. E’ invece, per fare un esempio, del tutto inaccettabile e addirittura criminale che persone che sono solo state presenti a mie cene con numerosi invitati siano marchiate a vita come “escort”. Mi dispiace anche, per fare un altro esempio, dei falsi pettegolezzi che sono stati creati grazie ai soliti brogliacci telefonici sulla signora Arcuri, che è stata invece mia ospite inappuntabile in Sardegna e a Palazzo Grazioli.
Non ho affatto intenzione di respingere una richiesta di testimonianza, che è mio interesse rendere, tanto che ho già inviato una dichiarazione scritta ma che ha, così come congegnata, l’aria di un trappolone politico-mediatico-giudiziario. Pretendo però come ogni cittadino che i magistrati rispettino anche loro la legge. Da tre anni sono sottoposto a un regime di piena e incontrollata sorveglianza il cui evidente scopo è quello di costruirmi addosso l’immagine di ciò che non sono, con deformazioni grottesche delle mie amicizie e del mio modo di vivere il mio privato, che può piacere o non piacere, ma che è personale, riservato e incensurabile. Il problema però è che da tre anni è in atto un mascalzonesco tentativo di trasformare la mia vita privata in un reato.  Ed è questo uno scandalo intollerabile da parte di un circuito mediatico e giudiziario completamente impazzito di cui nessuno sembra preoccuparsi e di cui nessuno si scusa.
Questo incommensurabile scandalo non riguarda solo me. Decine, centinaia di persone sono esposte al ludibrio e al linciaggio, senza alcuna remora sia quando si tratti di gente comune o di personalità della vita pubblica e di questioni di bottega domestica sia perfino quando si tratti di vicende che determinano lo status del Paese sulla scena internazionale. Non è mai successo prima.
Nessun uomo di Stato è stato fatto oggetto di una aggressione politica, mediatica, giudiziaria, fisica, patrimoniale e di immagine come quella a cui sono stato sottoposto io. È un trattamento inaccettabile, che si accompagna a una campagna di delegittimazione che punta a scardinare il funzionamento regolare delle istituzioni per interessi fin troppo chiari. La campagna si è intensificata quando ho vinto le elezioni per la terza volta, quando il sistema è stato semplificato e reso più trasparente in senso bipolare, quando si è capito che era alle porte una legislatura aperta alle riforme necessarie alla crescita di questo Paese e alla sua modernizzazione. Missione difficile per la quale ho cercato di mettere in campo gente nuova, estranea ai vecchi giochi dell’establishment, gente giovane e votata al “fare”. Questa campagna non è mai finita, si è nutrita di attacchi a me, al mio partito, ai miei uomini, ai miei ministri, alla generazione di giovani che ho promosso in politica, e si è sparso su tutti il magma eruttivo dello scandalismo per ridurre in cenere una alta popolarità e una grande speranza. Sfruttando ogni aspetto della mia vita privata e della mia personalità, cercando di colpirmi definitivamente con mezzi diversi da quelli della critica politica e della verifica elettorale.
Lei dice bene: Berlusconi è uno scandalo permanente, perché è scandalosa la pretesa di governare stabilmente un Paese con il mandato degli italiani, è scandaloso che un imprenditore rubi il mestiere a una classe politica fallimentare, è scandalosa la pretesa di fronteggiare la grande crisi mondiale con mezzi e con propositi diversi da quelli tradizionali. Ho presentato il mio governo alle Camere nel 2008 chiedendo uno sforzo comune per la crescita e proponendo una fase nuova e pacificata nella vita nazionale dopo le drammatiche divisioni del passato e l’imbarbarimento del linguaggio e dei metodi politici. Ho cercato di fare il mio dovere e di riunificare il Paese, come con il discorso di Onna il 25 aprile. Ho ammonito tutti, nel gennaio di quest’anno, sulla necessità di arrivare alla primavera-estate, mentre nuove regole e parametri incombevano sul sistema finanziario europeo e mondiale, con la più grande frustata della storia al cavallo dell’economia.
Non tutto quello che in politica si vuole è poi possibile ottenerlo, e non nego anche miei possibili errori. Ma l’obiettivo di distruggere un uomo politico e una leadership, usando mezzi impropri e di dubbia legalità, come ha fatto e fa il circuito mediatico-giudiziario, costituisce un tentativo che sa di profonda, radicale ingiustizia e che va combattuto per la libertà di ciascuno di noi.
Io non mollo, caro direttore. Per quanto lo spionaggio sistematico e l’accanimento fazioso mi abbiano preso di mira, e con me vogliano arrivare a pregiudicare l’autonomia e la sovranità del Parlamento e del popolo elettore, c’è ancora in questo Paese, in questa Italia che amo e che è stata divisa da una partigianeria senza principi, un’opinione pubblica, un insieme di persone e di gruppi leali allo spirito repubblicano, una maggioranza di italiani che non sono disponibili ad avventure e a nuovi ribaltoni decisi nei salotti, nelle redazioni e in certi ambienti giudiziari.
Il mio appello è a tutte le persone e le forze responsabili, e non deriva da interesse personale. È un appello in nome dei valori di libertà, di autonomia e di indipendenza dell’individuo di fronte allo Stato, un monito che viene raccolto ogni giorno da molti e il cui frutto sarà pronto per il giudizio dei cittadini quando si terranno, nel 2013, le prossime elezioni politiche.
Alcuni circoli mediatico-finanziari anglofoni mi hanno giudicato inadatto a governare l’Italia ma gli italiani sono stati di diverso parere, e ho dalla mia, dal tempo in cui entrai in politica, risultati che saranno scritti nei libri di storia. Saranno ancora una volta gli italiani, e poi gli storici, a dare il loro giudizio su un Paese in cui si fanno centomila e poi altre centomila intercettazioni ancora per devastare attraverso i media il lavoro quotidiano di chi ha avuto l’investitura democratica per guidare l’Italia in questi anni difficili.
di Silvio Berlusconi

martedì 13 settembre 2011

Consiglio Comunale per il 15 settembre ore 9,00


Il Presidente del Consiglio Comunale, Filippo Gianfranco Tisci, Sentita la conferenza dei capigruppo in data 30.8.2011; Visto il regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale; Visto lo Statuto Comunale; ha convocato il Consiglio Comunale di Gioia del Colle in seduta ordinaria ed in 1^ Convocazione per il giorno 15 settembre 2011 alle ore 09,00, nella Sala Consiliare di Palazzo San Domenico, per la trattazione dei seguenti argomenti:
  1. PRESA D'ATTO ED APPROVAZIONE VERBALI SEDUTE PRECEDENTI
  2. APPROVAZIONE RENDICONTO DI GESTIONE RIFERITO ALL'ESERCIZIO FINANZIARIO 2010.
  3. RATIFICA DELIBERA GM N. 91 DEL 12.7.2011 AVENTE PER OGGETTO: INTEGRAZIONE PROGRAMMA TRIENNALE DEL FABBISOGNO DEL PERSONALE 2011/2013.
  4. RATIFICA DELIBERA G.C. N. 105/2011 AVENTE PER OGGETTO:"BACCANÀ. GIOIA/FIERA 2011. DESTINAZIONE SOMME. VARIAZIONE DI BILANCIO.
  5. RATIFICA DELIBERA G.C. N. 110/2011 AVENTE AD OGGETTO:"BACCANÀ. GIOIA/FIERA 2011.ULTERIORE VARIAZIONE DI BILANCIO".
  6. BACCANA' GIOIA/FIERA. ULTERIORE VARIAZIONE DI BILANCIO
  7. VARIAZIONE AL BILANCIO DI PREVISIONE 2011, AI SENSI DEL D. LGS. 14/03/2011 SUL FEDERALISMO MUNICIPALE.
  8. RICHIESTA CONVOCAZIONE CONSIGLIO AI SENSI ART.2 COMM.2 REG. FUNZIONAMENTO C.C. "PROCEDURA DI PROJET FINANCINGPER RESTAURO DEL CIMITERO MONUMENTALE, NONCHÉ COMPLETAMENTO ED AMPLIAMENTO DEL NUOVO CIMITERO COMUNALE. DICHIARAZIONE DI MANCANZA DI INTERESSE PUBBLICO DELLA PROPOSTA DELLA DITTA IN.EDIL SRL.CONCLUSIONE DEL PROCEDIMENTO.
  9. RICHIESTA AUTOCONVOCAZIONE DEL C.C. -PROBLEMATICHE RELATIVE AL PIANO DI LOTTIZZAZIONE "ALANZI ED ALTRI"CHIARIMENTI E DETERMINAZIONI.
  10. MOZIONE AI SENSI DELL'ART. N. 35 DEL REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE PRESENTATA DAL CONS. TOMMASO BRADASCIO: "RELAZIONE SUL RIALSCIO DELLE AUTORIZZAZIONI PER LA GESTIONE E REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICINEL TERRITORIO COMUNALE. CHIARIMENTI E DETERMINAZIONI".
  11. MOZIONE AI SENSI DELL'ART.N. 35 DEL REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE, PRESENTATA DA N. 8 CONSIGLIERI COMUNALI, SUGLI ADEMPIMENTI PREVISTI DALLA DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. 42 DEL 29.07.2010 "REALIZZAZIONE DI UNA DISCARICA DI RIFIUTI SPECIALI IN LOCALITÀ MONTE SANNACE".
  12. RICHIESTA DI AUTOCONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE PRESENTATA DA N. 8 CONSIGLIERICOMUNALI: "PROBLEMATICHE RELATIVE ALLAGESTIONE DELLA SOCIETÀ PARTECIPATA SPES GIOIA S.P.A.. CHIARIMENTI E DETERMINAZIONI.

domenica 4 settembre 2011

E' ora di ridare un'anima politica alla coalizione!

Riceviamo e pubblichiamo l'intervento di un nostro visitor: forse meriterebbe un po' di riflessione e può avviare un proficuo dibattito...
"Quando la fibrillazione raggiunge i livelli, che sono davanti agli occhi di tutti, non si può più tergiversare, se le idee, che hanno dato vita alla splendida squadra dell' "Ora si cambia", hanno ancora un senso! La soluzione è semplice e complicatissima nello stesso tempo: bisogna ridare un'anima politica alla coalizione. Chi aveva il dovere di farlo non ne è stato capace: passi semplicemente la mano! Chi è stato messo al vertice della squadra (il Sindaco) mostri di saper essere leader! E la coalizione sappia semplicemente "recuperare" le idee e gli uomini, che hanno fatto la sua fortuna e che ora sono "stranamente" dimenticate (le idee!) e lasciati nell'ombra (gli uomini). Se ciò non sarà, riconsegneremo forse per sempre la città ai sinistri della sinistra...
Quidam "