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della sede di Gioia del Colle

giovedì 30 settembre 2010

BERLUSCONI: Impegnati a riformare il Paese / Il discorso di replica di Silvio Berlusconi alla Camera dei deputati

Signor Presidente, signori deputati,

ho seguito con attenzione i numerosi interventi e ringrazio tutti i deputati che hanno portato un contributo costruttivo, di cui certamente faremo tesoro. Ho ascoltato, ovviamente, anche le critiche provenienti dall’opposizione e devo dire che mi sono sembrate ispirate dalla volontà di negare, sempre e comunque, quanto di positivo è stato fatto, perfino quando l’azione positiva del nostro Governo è stata riconosciuta da organismi internazionali e certamente super partes come il Fondo monetario internazionale, l’OCSE, la Banca centrale europea e la Commissione dell’Unione europea.


Si tratta di giudizi agli atti che hanno costantemente promosso le manovre con cui il Governo italiano ha gestito i vari momenti della lunga crisi economica, consentendo all’Italia di mettere alle spalle il picco negativo di questa crisi in condizioni migliori di quasi tutti gli altri Paesi europei e soprattutto, aggiungo, di quei Paesi che sono stati costretti a immettere enormi quantità di denaro pubblico nel settore bancario per evitarne il tracollo, con un forte aumento del debito pubblico. Questo non è certamente un merito del nostro Governo. Per fortuna, le nostre famiglie italiane, che posseggono per l’85 per cento la proprietà della casa, hanno la propensione al risparmio e questo fattore ha dato, alle nostre banche e al nostro sistema bancario, una solidità superiore a quella di tutti gli altri sistemi bancari europei


Come già affermato questa mattina, il nostro Governo ha saputo evitare l’errore di contrastare la crisi aumentando in deficit la spesa pubblica, nell’illusione che l’aumento della domanda potesse far ripartire l’economia. Ciò è confermato da numerosi dati, compresi quelli più recenti sul debito aggregato dei Paesi europei. Si tratta di un indicatore di affidabilità e di solidità economica nuovo e proprio io, in qualità di Presidente del Consiglio italiano, nella penultima riunione del Consiglio dei Capi di Stato e di Governo, ho insistito per introdurlo come modifica nel Trattato di Maastricht. È stato accettato e, pertanto, nel valutare un sistema economico non si guarderà soltanto al debito pubblico. Come sappiamo, abbiamo ereditato un debito pubblico che si è elevato anche ultimamente, perché con la diminuzione del PIL è aumentato il numeratore. Il debito pubblico, nella sua sostanza, è rimasto quello di prima, o con un aumento limitatissimo, ma il numeratore è aumentato come qualcuno dell’opposizione ha, con verità, ricordato.


Pertanto, al debito pubblico si dovrà aggregare anche il debito-risparmio dei privati. Poiché abbiamo la fortuna di avere magari uno Stato indebitato ma delle famiglie che sono in gran parte benestanti, a seguito di questa operazione risultiamo addirittura davanti a Paesi come la Gran Bretagna, la Francia, la Svezia e siamo secondi, in Europa, soltanto alla Germania. Questo è molto importante perché se avessimo continuato ad avere, come metodo di giudizio sul nostro Paese, soltanto il debito pubblico saremmo incorsi in pesanti sanzioni da parte dell’Europa.


Tutto quello che ho affermato comporta che, nonostante la forte tempesta economica, abbiamo saputo tenere dritta la barra e abbiamo saputo mettere in sicurezza i conti pubblici, garantendo la coesione sociale in una fase di difficoltà per l’occupazione. Tutto questo, voglio sottolinearlo ancora una volta, è avvenuto senza mettere mai, neppure una volta, le mani nelle tasche degli italiani
Fra le numerose critiche ispirate dal pregiudizio mi ha colpito quella sul finanziamento futuro degli ammortizzatori sociali, tesa a presentare l’immagine falsa di un Governo che promette senza mantenere la parola.

Quella critica è del tutto infondata, in quanto nel piano triennale predisposto dal Ministro del Welfare, Sacconi, è chiaramente indicato con estrema puntualità come saranno rifinanziati gli ammortizzatori nei prossimi tre anni. A differenza dei Governi del passato, soprattutto di quelli egemonizzati dalla sinistra, lo ripeto, mantenere le promesse è per noi una questione morale. Questa è la nuova etica che abbiamo portato in politica (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà, Lega Nord Padania e Misto-Noi Sud Libertà e Autonomia - Partito Liberale Italiano). Quindi, la crisi economica (anche qui mi si fanno dire cose che non ho mai detto) non è completamente superata: ne stiamo venendo fuori, il picco è alle nostre spalle


Guardate, non dovreste nemmeno voi essere contenti del sistema e dovremmo tutti essere scontenti del sistema ormai generale della stampa italiana di vedere riportate tra virgolette delle frasi che non si sono mai pronunciate e tanto meno pensate.
Ho detto che il modo migliore per venirne fuori, per mandare avanti la nave Italia, è che tutti remino nella stessa direzione, non solo le imprese, ma anche le forze sociali e in questi due anni, voglio ricordarlo, il Governo ha sempre consultato le forze sociali in ogni occasione, senza alcun pregiudizio verso qualcuna di loro Non abbiamo mai fatto discriminazioni, mentre si sono verificate delle autoesclusioni a volte, da un confronto che ha consentito risultati largamente positivi, non solo sul piano dei rinnovi contrattuali, ma anche su quello delle riforme, a cominciare dalla riforma delle pensioni che è stata condotta in porto senza neppure un’ora di sciopero ed è considerata tra le migliori, se non la migliore riforma in assoluto, in Europa Ci è stato rimproverato anche di aver dimenticato l’emergenza della disoccupazione giovanile, invece abbiamo ben presente il problema. Il Governo ha già lavorato su questo fronte con gli ammortizzatori sociali per i contratti atipici e con le iniziative di sostegno alle nuove imprese.


Ci prepariamo ad affrontare il problema in autunno con un pacchetto di nuove iniziative che concretizzeranno i precisi impegni assunti nel programma, come ad esempio l’introduzione del prestito d’onore Ma nei prossimi tre anni intendiamo dare seguito anche agli altri obiettivi del programma per i giovani come la tassazione agevolata per le imprese giovanili di nuova costituzione, come l’introduzione del credito di imposta per le imprese che trasformano contratti temporanei in contratti a tempo indeterminato Come la piena totalizzazione dei periodi contributivi per garantire ai giovani di oggi una pensione più giusta domani.


Per quanto riguarda l’andamento dell’economia, di mese in mese le statistiche sono in costante miglioramento. Fino a pochi mesi fa si prevedeva per l’Italia una ripresa dello «zero virgola», ma questa mattina il Consiglio dei Ministri ha esaminato la cosiddetta decisione di finanza pubblica che stima una crescita dell’1,2 per cento per il 2010 e dell’1,3 per il 2011 È vero, si tratta di una crescita inferiore a quella tedesca e a quella di altri Paesi, ma questo dipende da alcuni fatti: in quei Paesi nessuno si è mai sognato di bloccare per trent’anni la costruzione di nuove autostrade, né di impedire la costruzione di centrali nucleari come purtroppo è accaduto in Italia ad opera dei partiti ispirati dall’ideologia ambientalista Inoltre, nessuno ha consegnato agli attuali Governi di quei Paesi un debito pubblico che è, come il nostro, più del doppio di quello di quei Paesi e per il cui servizio per gli interessi passivi paghiamo delle somme pari al 5 per cento del PIL, tutte somme che avremmo potuto destinare alla realizzazione di infrastrutture Nella seconda metà della legislatura intendiamo andare oltre l’emergenza e la crisi e sviluppare nel senso di radicali e profonde riforme le premesse che abbiamo consolidato in questi primi due anni e mezzo. Noi siamo convinti che il Paese non ha solo bisogno di menagement, ossia il "Governo del fare"...
ma anche di visione, di concordia, di ottimismo, di slancio nel perseguimento di obiettivi ambiziosi di crescita economica e civile come vuole tutta l’Italia mentre si accinge a celebrare i centocinquanta anni della sua unità.


Onorevoli colleghi, sono certo che nessuno della nostra maggioranza verrà meno all’impegno d’onore assunto con gli elettori al momento del voto, impegno che verrà ribadito oggi con il voto di fiducia.
Mi aspettavo e mi aspetto ancora, invece, qualcosa di più dall’opposizione Un grande partito di centro come l’Unione di Centro, un grande partito di sinistra democratica come il Partito Democratico hanno - secondo me - il dovere politico e morale di dare una risposta all’altezza della gravità e dell’importanza del momento Se non lo faranno, se continueranno a limitarsi agli slogan, ai tatticismi, ai sarcasmi magari gratuiti ed infondati, se insomma faranno prevalere ancora una volta la tattica e non la responsabilità nazionale verranno meno al grande compito di un’opposizione democratica Mi auguro che non sia così. Mi auguro ancora di sentire nelle dichiarazioni di voto le parole alte che il Paese, non il Governo, si attende. Ringrazio anche quei parlamentari moderati che hanno avuto sensibilità ed attenzione per le mie parole scegliendo di privilegiare la stabilità e le riforme per il bene dell’Italia Vorrei dare anche una risposta decisa alle accuse che ci sono venute di compravendita di parlamentari Il Presidente del Consiglio si è permesso di telefonare ad una parlamentare che dalle fila del Popolo della Libertà è passata all’Unione di Centro, la parlamentare non ha risposto perché era in partenza per la Russia in missione con altri parlamentari, il Presidente del Consiglio non ha reiterato la telefonata.


All’interno dell’Unione di Centro si è determinata una scissione di alcuni parlamentari che non si sono riconosciuti nella linea di quel partito.
Quei parlamentari si sono recati tempo fa da un notaio, hanno costituito un nuovo partito, il Presidente del Consiglio è stato portato a conoscenza di questo accadimento soltanto qualche giorno fa e questi parlamentari, se daranno il loro voto oggi, non hanno chiesto e non avranno nessun premio né di sottosegretari né di altro È veramente paradossale che quando qualcuno dei parlamentari, e sono tanti, eletti nelle fila del Popolo della Libertà passi in altri partiti questo sia eticamente valido ed anche esteticamente plaudibile, e invece quando qualche altro parlamentare, anche con la coscienza di vedere la situazione del Paese, decide di votare per il Governo questo si voglia vendere come calcio mercato, come compravendita di parlamentari. È veramente una cosa inaccettabile e paradossale Noi non ci siamo mai fermati. Personalmente il Presidente del Consiglio ha lavorato anche per il carico di lavoro che aveva per il suo interim al Ministero dello sviluppo economico tutto il mese di agosto, esaminando decine di crisi aziendali, intervenendo per la soluzione di queste crisi, firmando più di trecento decisioni del Ministero dello sviluppo economico Noi non ci siamo mai fermati, ma sappiamo bene che da oggi dovremo completare tutte le riforme con il concorso di tutti i parlamentari responsabili e di tutti coloro - e li ringrazio - che, in qualunque schieramento eletti, metteranno l’interesse del Paese davanti all’interesse di una fazione.


Abbiamo molto da fare per completare le tante cose che abbiamo già fatto. Con l’aiuto e la collaborazione del Parlamento, con l’impegno di tutti i ministri e di tutti i sottosegretari, che ringrazio per il loro impegno, sono certo che ce la faremo. Per l’Italia si può aprire una grande stagione di crescita e di riforme nella sicurezza e nella libertà. È nell’interesse del Paese, quindi, che sono oggi opportune una franchezza e una limpidità assolute: o un sì o un no. È, pertanto, a nome del Governo che pongo la questione di fiducia sull’approvazione delle identiche risoluzioni

domenica 12 settembre 2010

BERLUSCONI: A questo governo non c'e' alternativa

"A questo governo non c’e’ alternativa. Abbiamo il dovere di andare avanti e governare, la crisi politica aprirebbe per l’Italia prospettive delle elezioni o dell’ennesimo governicchio tecnico".

Così si e’ espresso Silvio Berlusconi in collegamento telefonico da Mosca con la scuola di Gubbio, spiegando
la scelta di proseguire con l’attuale Governo. "Sono sereno e abbiamo i piedi ben piantati a terra, consapevoli della nostra forza e della nostra responsabilita’. Il Pdl resta il pilastro della democrazia nel Paese. Siamo stati zitti e abbiamo lavorato anche ad agosto. La sinistra e gli antiberlusconiani vecchi e nuovi non avranno mai la soddisfazione di nostro concorso nel far precipitare l’Italia in una crisi politica che avrebbe gli esiti incerti, sospesa tra l’ipotesi di elezioni anticipate e l’ennesimo governicchio tecnico.

"Siamo molto ambiziosi, vogliomo passare alla storia come il miglior governo che l’Italia ha mai avuto. Siamo consapevoli della forza e delle nostre responsabilita’ perche il Pdl e’ il pilastro della democrazia e del Paese. Dobbiamo distinguere gli accadimenti reali dalle chiacchiere e dalle fantasie dei giornali. Dobbiamo tener conto del mandato degli italiani e agire con senso responsabilita. In questo periodo di crisi, l’Italia ha avuto fortuna di avere governo del fare che ha avviato riforme importanti e coraggiose, che ha avviato la strada cambiamento".

"Siamo diversi, siamo la forza per fare gli interessi della gente", ha sottolineato il nostro Presidente che ha aggiunto: "Noi non ci scordiamo mai che abbiamo miliardi di titoli da collocare. Sono 56 i miliardi da collocare nel mese di settembre. Noi non ci dimentichiamo che corriamo il rischio di una sfiducia anche parziale sui mercati. Con la manovra di luglio abbiamo rassicurato i mercati, sarebbe un delitto compromettere tutto quello che di positivo che abbiamo fatto. Possiamo andare orgogliosi del nostro bilancio".

"Voglio rassicurare: siamo sereni, abbiamo la coscienza tranquilla e i piedi ben piantati per terra. Abbiamo il dovere di andare avanti e dobbiamo realizzare tutte le cose che gli italiani si aspettano da noi. Abbiamo gia’ programmato gli obiettivi per la fine della legislatura a partire dai cinque punti programmatici". Chiuso l’intervento, Berlusconini ha richiesto a Sandro Bondi la parola per una battuta finale: non so perche’ "ma mi viene da dire Forza Italia e Forza MIlan"

giovedì 9 settembre 2010

CICCHITTO: Fini presidente di parte e non piu' garante


"Poniamo il problema della contraddizione fra il ruolo di presidente della Camera e quello di leader politico non perche’ egli e’ stato eletto dalla maggioranza di centrodestra con la quale e’ subentrato un qualche dissenso, ma perche’ e’ venuta meno la distinzione dei ruoli di presidente della Camera e di leader politico. Oggi il presidente Fini e’ a tal punto in servizio permanente effettivo sul piano politico da organizzare la scissione proprio del gruppo parlamentare del Pdl".

Lo ha affermato il presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto, che al termine della riunione dei capigruppo ha illustrato la sua posizione ai giornalisti.

"Questo ruolo politico e’ cosi’ di prima linea che il presidente Fini ha addirittura affermato che il retroterra politico-partitico del gruppo del Pdl che rimane il gruppo di maggioranza relativa, non esiste piu’, e’ morto. Nel passato nessun presidente della Camera, pur essendo stato o essendo un leader di partito, si e’ spinto a questo punto, quello di organizzare la scissione del suo gruppo parlamentare o di dichiarare appunto che il partito da cui deriva quel gruppo e’ morto e non esiste piu’. La questione che si pone non riguarda quindi l’appartenenza politica e partitica dei presidenti della Camera, la loro partecipazione ai congressi e alle riunioni degli organi dei rispettivi partiti o a manifestazioni pubbliche. Che, pero’, il problema di una chiara distinzione dei ruoli esiste, e’ stato affermato dallo stesso presidente Fini in occasione delle recenti elezioni regionali alle quali egli non ha sostanzialmente partecipato. Adesso pero’ questa impostazione e’ stata del tutto rovesciata.

Il problema della contraddizione dei ruoli nasce invece quando il presidente della Camera sovrappone impropriamente il proprio ruolo istituzionale con quello di leader politico, quando presiedendo l’assemblea o durante conferenze ed incontri interviene nel merito dei provvedimenti del governo e della maggioranza; quando manca qualsiasi self-restraint nelle proprie esternazioni politiche e utilizza invece l’ascolto che doverosamente viene attribuito alle esternazioni della terza carica istituzionale per intervenire ripetutamente e pesantemente nella dialettica interna di uno schieramento politico, nel nostro caso della maggioranza di centrodestra". "Quando l’onorevole Fini arriva addirittura a disconoscere l’esistenza del maggior partito rappresentato nella Camera che egli presiede dimostra chiaramente di svolgere un ruolo di parte, incompatibile con il ruolo di garante che deve caratterizzare la presidenza di un ramo del Parlamento. Per fare un riferimento al passato sarebbe stato inimmaginabile che l’onorevole Iotti, che pure continuava a svolgere un’attivita’ politica nel suo partito, potesse affermare che il maggior partito, la Dc, o il Psi o il Pci erano morti e non esistevano piu’? E che cosa sarebbe successo se il presidente della Camera avesse detto che e’ morto il Partito democratico e l’Italia dei Valori? Inoltre l’articolo 8 del Regolamento afferma ’il presidente rappresenta la Camera’, ma come puo’ rappresentarla se afferma che un gruppo fa parte di un partito che e’ morto?

Questa sovrapposizione cosi’ marcata e insistita dei ruoli -ha detto ancora il capogruppo del Pdl alla Camera- priva la presidenza Fini dei requisiti che stanno alla base dell’equilibrio istituzionale fondato su una collocazione super partes del presidente della Camera. Allora sul piano politico e dei rapporti istituzionali e’ diritto-dovere della maggioranza e del maggior partito presente in Parlamento, che perdipiu’ e’ investito da questa azione politica, porre e sottolineare con forza tale grave anomalia istituzionale affinche’ il presidente della Camera vi rifletta e ne tragga le conseguenze, svolgendo cosi’ in piena liberta’ il suo ruolo di leader politico quotidianamente impegnato nelle battaglie e nelle polemiche politiche. "Cio’ diciamo a prescindere appunto dal fatto che l’onorevole Fini non e’ stato eletto con i voti dell’intera Assemblea. Con sensibilita’ istituzionale nel 1969 l’onorevole Sandro Pertini, di fronte al fallimento della riunificazione fra il Psi e il Psdi e al mutamento degli equilibri di governo, per coerenza politica si dimise dalla carica di presidente della Camera. E’ evidente, dunque, che tutto cio’ apre non solo una polemica politica, ma determina un autentico squilibrio istituzionale che non possiamo non sottolineare perche’provoca una situazione di crisi assai seria nell’intero sistema"

martedì 7 settembre 2010

Consiglio Comunale per il 13-09-10 alle ore 9,30

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

Vista la richiesta del Sindaco prot. 25838 del 6.9.2010; Sentita la conferenza dei capigruppo; Visto il regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale; Visto lo Statuto Comunale;

CONVOCA

Il Consiglio Comunale di Gioia del Colle in seduta ordinaria ed in 1^ convocazione per il giorno 13 SETTEMBRE 2010 alle ore 09.30 e nel caso non si raggiunga il numero legale, in 2^ convocazione per il giorno 15.9. 2010 alle ore 09.30, nella sala consiliare di palazzo San Domenico per la trattazione dei seguenti argomenti:

SEDUTA PUBBLICA

1 - Proposta

OGGETTO: PRESA D'ATTO ED APPROVAZIONE VERBALI SEDUTE PRECEDENTI (19.7.2010 E 29.7.2010).

2 - Proposta

OGGETTO: RATIFICA DELIBERAZIONE DI G.M. N. 153/2010 AVENTE PER OGGETTO: "SAGRA DELLA MOZZARELLA 2010. DESTINAZIONE SOMME. VARIAZIONE DI BILANCIO".

3 - Proposta

OGGETTO: RICONOSCIMENTO DEBITO FUORI BILANCIO PER DIRITTI DI DOMICILIAZIONE IN GIUDIZI VARI AD AVV. NICOLA CASTELLANETA AI SENSI DELL'ART. 194 LETT. E) D.LGS.267/00.

4 - Proposta

OGGETTO: RICONOSCIMENTO DEBITO FUORI BILANCIO PER SENTENZA ESECUTIVA EMESSA DALLA CORTE D'APPELLO DI BARI N. 83/10 PER RIPA ANGELA + 5 EX ART. 194 COMMA 1 LETT.A) E D) D.LGS 267/00

5 - Proposta

OGGETTO: RICONOSCIMENTO DEBITO FUORI BILANCIO EX ART. 194, COMMA 1, LETT. E) DEL D.LGS. 267/2000 IN FAVORE DI SOGGETTI DIVERSI PER SERVIZI E LAVORI.

6 - Proposta

OGGETTO: ART. 193, COMMA 2 DEL TUEL N. 267/2000. SALVAGUARDIA EQUILIBRI DI BILANCIO.

7 - Proposta

OGGETTO: DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N.55 DEL 05.06.1997 AVENTE PER OGGETTO: "REGOLAMENTO DI POLIZIA CIMITERIALE". MODIFICA.

8 - Proposta

OGGETTO: REGOLAMENTO COMUNALE PER LA GESTIONE DELLA VIDEOSORVEGLIANZA.

9 - Proposta

OGGETTO: APPROVAZIONE CONVENZIONE QUADRO TRA IL COMUNE DI GIOIA DEL COLLE E UNIVERSUS-CSEI, CONSORZIO UNIVERSITARIO PER LA FORMAZIONE E L'INNOVAZIONE.

10 - Proposta

OGGETTO: STAGIONE TEATRALE 2009/2010. RELAZIONE EX ART. 2 DEL DISCIPLINARE SUL FUNZIONAMENTO DELLA DIREZIONE TECNICO-ORGANIZZATIVA DEL TEATRO COMUNALE "ROSSINI".

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

Avv. Tisci Filippo Gianfranco