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giovedì 7 ottobre 2010

DIFENDIAMO LA LIBERTÀ



Pubblichiamo il testo del primo discorso che Silvio Berlusconi pronunciò dopo la sua «discesa in campo». Parole che il presidente del Consiglio ha riproposto domenica a Milano, durante la giornata conclusiva della Festa della Libertà, per richiamare lo «spirito del '94».

Noi crediamo nella libertà, in tutte le sue forme, molteplici e vitali: la libertà di pensiero e di opinione, la libertà di espressione, la libertà di culto, di tutti i culti, la libertà di associazione. Crediamo nella libertà di impresa, nella libertà di mercato, regolata da norme certe, chiare e uguali per tutti. Ma la libertà non e graziosamente concessa dallo Stato, perché è ad esso anteriore, viene prima dello Stato.

E' un diritto naturale, che ci appartiene in quanto essere umani e che, semmai, essa sì fonda lo Stato. E lo Stato deve riconoscerla e difenderla in tutte le sue forme proprio per essere uno Stato legittimo, libero e democratico e non un tiranno arbitrario.

Crediamo che lo Stato debba essere al servizio dei cittadini, e non i cittadini al servizio dello Stato.Per questo concretamente crediamo nell'individuo e riteniamo che ciascuno debba avere il diritto di realizzare se stesso, di aspirare al benessere e alla felicità, di costruire con le proprie mani il proprio futuro, di poter educare i figli liberamente.

Per questo crediamo nella famiglia, nucleo fondamentale della nostra società. E crediamo anche nell'impresa, a cui è demandato specialmente il grande valore sociale della creazione di lavoro, di benessere e di ricchezza.

Noi crediamo nei valori della nostra cultura nazionale che tutto il mondo ci invidia. Crediamo nei valori della nostra tradizione cristiana, nei valori irrinunciabili della vita, del bene comune, nel valore irrinunciabile della libertà di educazione e di apprendimento, nel valore della pace, della solidarietà, della giustizia, della tolleranza, verso tutti, a cominciare dagli avversari. E crediamo soprattutto nel rispetto e nell amore verso chi e più debole, primi fra tutti i malati, i bambini, gli anziani, gli emarginati.

Desideriamo vivere in un Paese moderno dove siano valori sentiti e condivisi la generosità, l'altruismo, la dedizione, la passione per il lavoro, e al tempo stesso da liberisti crediamo nei meccanismi del libero mercato che sa combinare insieme gli egoismi individuali e trasformarli in benessere collettivo, cose come crediamo negli effetti positivi per tutti della competizione, della concorrenza e del progresso che non puo esserci se non c'è la libertà.


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