Realtà. Termine desueto, in questi tempi di chiacchiericcio sulla privacy violata e fantomatici complotti. La realtà è anche un Ferragosto di lavoro, caso ancora più insolito, ma non per il governo. Con Maroni e Alfano, Berlusconi ha presentato alla stampa il piano per la sicurezza e la lotta al crimine organizzato. Obiettivo: proteggere i cittadini e seppellire la malavita. Il piano è pluriennale e sfrutta il capitale politico di un premier autorevole e della sua solida maggioranza per un orizzonte rivolto allo scadere naturale della legislatura. La sicurezza pubblica è il primo valore per un governo che ha rotto con i compromessi del passato. Nella vecchia mentalità, la sicurezza è sempre stata dipinta come un'ideologia per distogliere l'attenzione dai problemi concreti, fomentando gli istinti violenti della giustizia fai-da-te. Era la giustificazione per lavarsi le mani mentre le città italiane subivano le sempre più profonde aggressioni della criminalità. La stessa mafia veniva trattata come un problema isolato, mentre la clandestinità neppure veniva considerata. Adesso il crimine viene finalmente inglobato nelle sue differenti tipologie per fornire una risposta adeguata a ciascun tipo ma integrata in una strategia comune. Così la sicurezza recupera il suo significato originario: la certezza che la vita e la proprietà di un cittadino non sono in balia di un qualunque delinquente, chiunque egli sia. La sicurezza diventa una pre-politica sia perché rende possibile ogni altra politica, libera dalle nefaste pressioni criminali, sia perché restituisce fiducia al popolo, sicuro della vita e della proprietà. Nella conferenza stampa ferragostana è stata resa pubblica una serie di dati significativi, riguardanti i primi quattordici mesi di governo, che comunicano un unico messaggio: meno reati. I notevoli risultati nella lotta al crimine confermano nei fatti l'impegno del governo. Ma dimostrano che questi risultati non sono conseguibili senza uno Stato, che non è soltanto il governo, unito e determinato. Al di là delle diatribe sui dialetti, la realtà dice che le istituzioni sanno sconfiggere i criminali, senza preferire il federalismo o il centralismo. La sicurezza è una questione così ampia che travalica le modalità dello Stato, perché conta lo Stato in quanto tale. Anche qui lo Stato, come la sicurezza, si riappropria del suo valore originario: l'unica autorità incaricata di garantire la sicurezza dei cittadini. Le stragi di mafia dell'inizio degli anni Novanta furono il tentativo opposto, cioè quello di dimostrare che lo Stato non poteva più nulla contro la mafia. Dopo oltre quindici anni la situazione si è rovesciata: adesso è lo Stato che condanna a morte la mafia. L'insicurezza in cui erano relegati gli italiani fino a pochi anni fa, incerti della propria vita e della loro proprietà, era la logica conseguenza della debolezza dello Stato e dei suoi governi. Ora la rinascita della sicurezza è sostenuta da una diversa e potenziata strategia di lotta ad ogni forma di criminalità. E' sempre la realtà a ricordare che il crimine non chiude per ferie. Tanto meno lo Stato.
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giovedì 20 agosto 2009
STATO E SICUREZZA
lunedì 10 agosto 2009
Il nuovo volto dell'Italia
Il Governo sta cambiando il volto dell'Italia. Ciò che balza agli occhi di questi 14 mesi di Esecutivo di Silvio Berlusconi è la percezione che le crisi, i difetti strutturali che il nostro Paese si porta con sè ormai da anni, possono essere sanati. Ed è questo un cambiamento culturale nella prassi di governo che plasma una linea politica che ha nella sensibilità ai bisogni degli italiani la chiave del futuro del nostro Paese: dall'Alitalia all'emergenza rifiuti di Napoli e di Palermo, dagli influssi negativi della crisi economica globale al terremoto dell'Aquila. Spesso molti governi sia della Prima Repubblica che della sinistra ci avevano abituato, conditi da un mix ideologico derealizzato, a gestire l'amministrazione corrente preoccupandosi più dei fabbisogni delle propria classe dirigente e delle clientele al seguito: procrastinare al poi le deficienze del nostro sistema sociale ed economico era diventata un'abitudine. Ed il lamento dell'italiano, che con l'arte di arrangiarsi costruiva il proprio futuro, suonava ormai come un disco rotto. La rivoluzione Berlusconi ha introdotto un nuovo linguaggio politico da cui scaturisce una cultura della prassi di governo fondata sui programmi. La politica degli anni '90 fece un bagno di realtà e la rivoluzione berlusconiana cambiò alla radice il rapporto tra eletto ed elettore come anche l'approccio nelle relazioni geopolitiche sullo scacchiere internazionale. Oggi che il compimento di quel percorso si realizza nel passo di unificazione del popolo moderato che scelse la scesa in campo di Berlusconi con il Popolo della Libertà viviamo gli effetti di quella rivoluzione che si produsse sulla spinta creativa e sull'amore per il proprio Paese e per il proprio popolo. In politica interna come in politica estera l'Italia pare godere di un risveglio che, considerata la circostanza storica, trova nello sviluppo del suo sistema una peculiarità che lo porta a crescere, secondo l'Ocse, il 4,4% su base annua, 2,6 punti percentuali sopra la Francia. La fiducia è il mastice che unisce il margine di rischio alla crescita economica. E l'Italia sta gettando il cuore oltre l'ostacolo grazie non solo allo spirito costruttivo del nostro popolo ma anche e soprattutto grazie alla presenza di uno Stato che è deve essere vicino ai suoi cittadini, adibendosi a scudo di fronte alle vicissitudini della realtà globale, ad arbitro di fronte alle ingiustizie ed alle disparità sociali, garantendo la sicurezza, principio fondamentale su cui si incardina la convivenza sociale, e favorendo le potenzialità del tessuto socio-economico anche attraverso le peculiarità che offre il Belpaese con lo sviluppo del settore turistico. Si deve a Silvio Berlusconi se, oggi, lo Stato italiano riacquisisce la sua dignità di fronte al suo popolo, poiché la prassi del suo governo ha restituito credibilità alle sue istituzioni; lo si riscontra in politica interna, dove il ruolo della Protezione civile e delle forze dell'ordine riscuotono la fiducia degli italiani che hanno accolto favorevolmente i 4250 militari nelle città; lo si evince in politica estera, in cui il governo italiano si è contraddistinto nella risoluzione di crisi come nel caso del conflitto tra la Georgia e la Federazione Russa ed è stato decisivo nell'elezione di Rasmussen al segretario della Nato evitando la crisi dell'organizzazione, ma, soprattutto, si è distinto nelle relazioni internazionali come è accaduto in occasione del G8 italiano dell'Aquila, dove i capi di Stato - lo stesso Gordon Brown lo comunica in una sua missiva al Presidente Berlusconi - hanno avuto un opinione dell'Italia diversa da come spesso veniva dipinta un tempo, ossia come «italietta». Il nuovo volto, quindi, dell'Italia si incarna nell'azione di Silvio Berlusconi, nella sua creatività e nel suo spirito di intrapresa, scevro da ogni retaggio ideologico, convinto che i rapporti personali nel panorama internazionale possano superare ogni diffidenza creatasi nel passato, come nel caso della Libia, in cui la raggiunta amicizia tra i due paesi ha aperto le possibilità di commesse per le nostre aziende, vedi Finmeccanica, permettendo di rinnovare anche contratti energetici fondamentali per il nostro Paese come quello tra l'Enel e la Libia e consentendo l'acquisizione di capitali esteri sul nostro territorio. Nella conferenza stampa di venerdì Silvio Berlusconi ha delineato le azioni ed i provvedimenti più importanti del nostro governo in questi 14 mesi, affrontando anche una questione cruciale per il nostro Sistema Paese, ossia il fattore energetico. Il governo, oltre ad aver deciso di ritornare al nucleare è stata determinante nella realizzazione di gasdotti come il South Stream e di oleodotti che garantiscano una fornitura energetica continuativa, ovviando a problematiche geopolitiche che potrebbero mettere a rischio l'erogazione per il nostro Paese e per l'Europa stessa. La rivoluzione berlusconiana ha coinvolto anche il modus operandi delle nostre ambasciate che, oggi, sono un punto di riferimento per le nostre imprese all'estero. Ma non solo, scegliere l'Aquila, divenuta il cratere del terremoto, come il centro del summit delle economie del mondo nel G8 è stato il lampo di genio del Presidente, che ha nell'intuito il tratto distintivo della sua azione politica. Anche la ricostruzione dopo il terremoto abruzzese passerà alla storia per i suoi tempi di realizzazione ristretti da turni di lavoro a ritmo serrato messi in campo da squadre di operai che si alternano ciclicamente e per il modo con cui sono stati progettati e dislocati in adiacenza gli edifici preesistenti congrui allo stesso Sky line: avremo 30000 persone che prenderanno casa dopo qualche mese. Governare, oggi, significa assumersi la responsabilità di poter rispondere ai bisogni ed alle istanze del proprio popolo. E gli italiani hanno capito che la maggioranza di Silvio Berlusconi è l'unica alternativa possibile di governo per il nostro Paese. Lo hanno dimostrato in tutti gli appuntamenti elettorali che si sono svolti in questi mesi con le politiche del 2008, con la conquista del Comune di Roma, delle regioni della Sardegna, dell'Abruzzo, della Sicilia, del Friuli Venezia Giulia e delle elezioni europee, appuntamento che ha penalizzato tutti i governi in carica al di fuori di quello italiano. Se oggi il 68% degli italiani ha fiducia in Silvio Berlusconi, si comprende quanto siano stati vani gli attacchi meschini e «gossippari» di una sinistra che non ha compreso ancora, dopo 15 anni, l'innovazione culturale e politica della rivoluzione berlusconiana. | |
Alessandro Gianmoena | |
gianmoena@ragionpolitica.it |
mercoledì 5 agosto 2009
Cerimonia di rievocazione a Gioia nel quarto anniversario del disastro aereo di Capo Gallo
Alle ore 18.00 di venerdì 7 agosto, nei giardini di Piazza Paolo VI, il Sindaco, gli Assessori e i Consiglieri Comunali di Gioia incontreranno i parenti delle vittime dellincidente aereo avvenuto quattro anni fa in località Capo Gallo (Palermo), dove trovarono la morte sedici persone, tra cui tre gioiesi.
Il luogo prescelto (i giardini di piazza Paolo VI), tra i più frequentati dai ragazzi gioiesi, assume un significato simbolico e diventa il più importante punto del ricordo poiché lì fu collocato un cippo commemorativo.
La sera del 7 agosto, alle ore 19.00, la cerimonia si concluderà con la messa in Chiesa Madre.
Gioia, 5 agosto 2009
martedì 4 agosto 2009
Sotto le stelle della notte di San Lorenzo Notte Bianca con il vino di Gioia
La notte del 9 agosto, a partire dalle ore 20.00, per far conoscere il “Primativo” (o “Primitivo”) e i vini dolci e spumanti si riuniscono prestigiose cantine della DOC di Gioia (vincitrici di Radici 2009) per la “Notte Bianca del vino doc di Gioia”.
La serata delle degustazioni è organizzata, nell’ambito della programmazione estiva del Comune di Gioia del Colle, nella cornice storica della Distilleria Cassano, monumento industriale di fine Ottocento in cui si produceva un famoso cognac.
La serata evento, continuerà anche dopo le ore 23.30, aspettando le “lacrime di San Lorenzo” ovvero le stelle cadenti, sotto il cielo, con animazioni musicali dal vivo, degustazioni tipiche del territorio e fantasie di frutta accompagneranno lo slow food presidio di Alberobello.
PROGRAMMA SERATA:in collaborazione con:
presidente assoenologi puglia: dott. Leonardo Palumbo
curatore radici-onav: Enzo Scivetti
docente onav-esperto vini: Paolo Costantini
giornalista enogastronomica gazzetta del mezzogiorno: Antonella Millante, Moderatore dell’evento
Introduzione “Primitivo: dall’ottimo all’eccellente” del Presidente Assoenologi: Paolo Palombo
Ore 20.30 inizio degustazioni tecniche
Degustazioni tecniche curate dalle cantine vitivinicole con Enzo Scivetti e Paolo Costantini
Le degustazioni si svolgeranno con le seguenti modalità:
1. batteria vini annata: 2004 – 2005
2. batteria vini annata: 2006 – 2007
Le due batterie sono rappresentative di tutte le principali zone della D.O.C GIOIA DEL COLLE
Prenotazioni ed informazioni: Marilena Capodiferro Cell. 3381641038
Contributo degustazione tecnica (pacchetto completo) :20,00 euro
Contributo degustazione vini dolci e spumanti – “GIOCO DEL PIACERE” SLOW FOOD (pacchetto completo): 10,00 euro comprensivo dell’acquisto bicchiere degustativo
*Pacchetto completo: l’invitato con la somma versata può accedere a tutte le degustazioni della medesima tipologia.
CANTINE DEGUSTAZIONE: Az. Agr. Petrera Pasquale di Orfino R. FATALONE- GIOIA, Az. Agr. PLANTAMURA – GIOIA, Az. Agr. NICOLA CHIAROMONTE – ACQUAVIVA, CANTINE LANZOLLA – CASSANO, CANTINE CRISTIANO GUTTAROLO – GIOIA, AGRICOLE PIETRAVENTOSA – GIOIA, CASA VINICOLA COPPI – TURI, Az. Agr. GIULIANI – TURI, TENUTA VIGLIONE – SANTERAMO, CANTINA SPINELLI – SANTERAMO, Soc. Agr. POLVANERA di Cassano Filippo, TENUTA TERRA JOVIA – GIOIA, BIOAGRICOLA MARCHESANA – GIOIA, TENUTA PATRUNO PERNIOLA – GIOIA, CANTINA GENTILE – CASSANO, CANTINA ANGIULI DONATO – ADELFIA, CANTINA TERRALTAVINI – VALENZANO
domenica 2 agosto 2009
QUAGLIARIELLO: Il fallimento della Giunta Vendola e' sotto gli occhi di tutti
Lo ha dichiarato Gaetano Quagliariello, vicepresidente vicario dei senatori del PdL. "Per quanto riguarda gli ipotizzati profili penali, saranno le autorita’ preposte a compiere gli accertamenti del caso: noi siamo e resteremo sempre garantisti, anche quando le vicende giudiziarie investono i nostri avversari. Ma quel che in questa situazione non si puo’ tacere e’ l’evidente fallimento politico della giunta Vendola, nata e proliferata in aperta opposizione a un tentativo serio e responsabile di razionalizzazione della sanita’ in Puglia messo in atto dalla precedente amministrazione di centrodestra.
Sul fronte giudiziario attendiamo dunque le determinazioni della magistratura, e da parte nostra non verra’ mai una sola parola di speculazione. Ma sul fronte politico, per decretare la sconfitta del centrosinistra pugliese non c’e’ bisogno di alcun tribunale. La realta’ e’ sotto gli occhi di tutti".
30/7/2009