Proponiamo aii nostri visitors il testo dell'intervento pronunciato il 13 aprile alla Camera dal presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, in sede di dichiarazione di voto sul cosiddetto «processo breve».
Signor presidente, onorevoli colleghi, lo scandalo non è certamente questa proposta di legge, che punta a ridurre la durata dei processi. Il vero scandalo è costituito dalla situazione attuale, che ha portato più volte l'Italia ad essere condannata per la lunghezza dei processi. Consentitemi anche di aggiungere che qui si evocano fatti traumatici, come quelli avvenuti a Viareggio e L'Aquila, del tutto a sproposito. Si tratta di un'operazione di sciacallaggio che respingiamo e rinviamo al mittente. Già il ministro Alfano ha messo in evidenza che se la norma all'esame del Parlamento fosse approvata, la prescrizione del disastro ferroviario di Viareggio maturerebbe in ventitré anni e quattro mesi, quindi nel 2032, e la prescrizione dell'omicidio colposo plurimo addirittura dopo, fino a un massimo di trentacinque anni dai fatti, quindi nel 2044.
Sgombrato il campo da questi due elementi, vogliamo anche rispondere a un dato paradossale, quello della cosiddetta «legge ad personam». Oramai qualunque provvedimento riguardante la giustizia può coinvolgere o sfiorare Berlusconi, visto che egli dal 1994 è sottoposto ad un inusitato bombardamento giudiziario: 28 processi, 2.300 udienze, circa 500 perquisizioni, migliaia di intercettazioni. Dunque il vero scandalo è la sistematica persecuzione ad personam di cui è vittima Berlusconi. Questa persecuzione deriva da una ragione politica di fondo: Berlusconi, scendendo in politica nel 1994, e ottenendo nel 2008, con il Pdl e la coalizione, oltre 17 milioni di voti, ha impedito alla sinistra di prendere il potere, e ciò non gli viene perdonato, per cui egli deve essere distrutto. Questo si intreccia con la tendenza di una parte della magistratura, che ha teorizzato l'uso alternativo del diritto e che mette in pratica, sul terreno della giurisdizione, la sentenza creativa, che innova rispetto alla stessa legge, e la sentenza anticipata, l'avviso di garanzia a mezzo stampa, intercettazioni riguardanti anche la vita privata propalate attraverso la violazione del segreto istruttorio. Insomma, l'obiettivo è quello di distruggere una persona indipendentemente dalla sentenza formale, che può arrivare anche dopo dieci anni.
Questo meccanismo che riguarda Berlusconi è avvenuto già un'altra volta nella storia del nostro Paese, con la vicenda del 1992-1994 e di Tangentopoli. Essa è stata un pezzo del sistema Italia, un pezzo organico derivante dal fatto che fino all'adesione al Trattato di Maastricht i grandi gruppi del capitalismo italiano non sapevano dove stessero di casa la libera concorrenza e il mercato, e per questo stabilirono un rapporto collusivo con lo Stato e quindi con i partiti, con tutti i partiti: la Dc, il Psi, i partiti laici e il Partito comunista italiano. Il Pci aveva tre fonti di finanziamento: l'Unione Sovietica, le cooperative rosse e anche un rapporto corruttivo con i privati. L'esistenza di questo rapporto corruttivo ci è ricordata in un bel libro dall'onorevole Di Pietro, che dice: «Abbiamo provato di certo che Gardini effettivamente un miliardo l'ha dato, abbiamo provato di certo che l'ha portato alla sede di Botteghe Oscure, abbiamo provato di certo che in quel periodo aveva motivo di pagare tangenti a tutti i partiti, perché c'era in ballo un decreto sulla defiscalizzazione della compravendita Enimont, cui teneva moltissimo». Ma a quel punto scatta il garantismo insito nella personalità dell'onorevole Di Pietro, che dice: «Il problema è che per inquisire qualcuno avevamo bisogno di avere un nome, un soggetto o una persona fisica, allora chi dovevamo inquisire per quanto riguardava il Pci: il signor Botteghe Oscure, nato a..., residente a...? Tutte le persone che quel giorno erano negli uffici dell'allora Pci non sanno o non vogliono dire esattamente chi ci stava quel giorno ad attendere Gardini. Domandiamo se - è sempre Di Pietro che parla - c'era Occhetto, c'era D'Alema, c'era Visco».
Allora, il punto è che nella vicenda Mani Pulite tutti erano coinvolti, però ci sono stati due pesi e due misure. Un pezzo della Democrazia cristiana, il Partito socialista e i partiti laici sono stati distrutti, la sinistra democristiana e il Partito comunista sono stati salvati. Questo vuol dire che prima nel 1992-1994, e poi dal 1994 ad oggi, c'è, da parte vostra e di alcune procure, un uso politico della giustizia come arma impropria. La sinistra surroga in questo modo la sua debolezza politica e programmatica.
Questa è la ragione di fondo per cui il nostro bipolarismo è atipico rispetto al resto dell'Europa, perché è un bipolarismo selvaggio, che da parte vostra ha per obiettivo la criminalizzazione e la distruzione dell'avversario. Voi in effetti volete processare Berlusconi, e con lui il centrodestra, non solo nelle aule giudiziarie, ma anche nelle piazze, e noi vi diciamo che non ci faremo processare nelle piazze. Noi vi diciamo che non abbiamo nei vostri confronti nessun complesso di inferiorità e, quindi, ci batteremo a fondo contro di voi. Lo stiamo dimostrando qui, dove, tra l'altro, appena c'è stato il voto segreto, alcuni voti vostri sono venuti in questo schieramento.
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