"Mi sembrava di sognare. Da Gianfranco Fini sono arrivate oggi una serie di domande, di sollecitazioni. Magari fosse stato cosi’ nei mesi appena passati. Io non ho mai ricevuto una sola richiesta sui temi sollevati ne’ da uomini di An ne’ dal coordinatore La Russa, uomo di collegamento con AN". Lo ha affermato Silvio Berlusconi, rispondendo a Gianfranco Fini alla Direzione Nazionale del Pdl.
Dopo aver valutato positivamente la proposta di Fini di formare un gruppo di lavoro sui decreti attuativi del federalismo fiscale, coinvolgendo i governatori del Pdl, circa i rapporti con la Lega, Berlusconi ha risposto:
"La Lega e’ un partito radicato sul territorio: tutti gli uomini della Lega devono rendere conto al partito su cio’ che fanno sul territorio. Anche noi non dobbiamo piu’ pensare al sabato e alla domenica come giorni di vacanza e per la famiglia: dobbiamo impegnarci a lavorare sul territorio il sabato e la domenica".
Quanto alla spaccatura del PdL in Sicilia, Berlusconi ha precisato:
"Abbiamo deciso, in presenza di una campagna elettorale, di sospendere ed affrontare il problema della Sicilia dopo le elezioni regionali. Tu hai autorizzato i tuoi uomini a partecipare (all’organizzazione del PdL Sicilia, n.d.r) ci sono otto uomini tuoi".
In relazione all’organizzazione del PdL, Berlusconi ha replicato a Fini:
"Allora, diciamoci tutto... Mi hai detto davanti a Letta che ti eri pentito di aver dato vita al Popolo della Liberta’ e che avevi intenzione di fondare un gruppo autonomo".
A proposito delle accuse lanciate da Fini a ’Il Giornale", di proprietà del fratello del presidente Berlusconi,
la risposta del premier è stata: " Non parlo con il direttore del ’Giornale’ e non ho alcun modo di influire e ho convinto mio fratello a metterlo in vendita. Mi sono distinto pubblicamente dalle posizioni del Giornale.
Se c’e’ qualche imprenditore vicino a te puo’ entrare nella compagine azionaria. E comunque mi sembra che le critiche piu’ forti nei tuoi confronti vengano da ’Libero’ il cui editore, Angelucci, proviene da An e mi risulta essere un tuo amico".
Silvio Berlusconi ha tenuto il punto anche sulle critiche sollevate da Fini in relazione alla presunta fredezza del governo sulle celebrazioni dei 150 anni dell’Unita’ d’Italia:
"Abbiamo gia’ predisposto un piano di celebrazioni che partira’ nel prossimo maggio dallo scoglio di Quarto, con la partecipazione anche del presidente della Repubblica. Inoltre abbiamo fatto accordi con la Rai per promuovere con il governo un ciclo di trasmissioni il cui obiettivo e’ quello di divulgare l’anniversario dell’Unità d’Italia. Se c’e’ un tema sul quale non accettiamo che ci siano critiche, e’ quello sui 150 anni dell’Unita’ d’Italia".
Replicando alla critica mossa da Fini circa la mancata cancellazione delle Province, Berlusconi ha replicato: "Nel programma c’e’ scritto che aboliremo le Province inutili, cioe’ quelle che ricadono sulle citta’ metropolitane, come ad esempio nel caso di Roma o Milano, ma abbiamo fatto un calcolo e abolendo le Province si risparmiano solo 200 milioni, perche’ tutto passa poi alle Regioni a livello di personale o competenze. E’ troppo poco per iniziare una manovra che scontenterebbe i cittadini e ne e’ una prova il fatto che ci chiedono nuove Province". Ma, ha assicurato il premier, "non concederemo piu’ nessuna nuova provincia".
Silvio Berlusconi ha infine invitato Gianfranco Fini a lasciare la carica di residente della Camera se vuole fare politica. "Dichiarazioni di contenuto politico non si convengono a chi presiede una istituzione super partes. Un presidente della Camera non deve fare dichiarazioni politiche. Se le vuoi fare devi lasciare la carica, ti accoglieremo a braccia aperte nel PdL".
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